La questione Sanità

La questione sanità è anche alla costante attenzione del Partito Democratico che focalizza le sue osservazioni sulle tematiche relative alla riorganizzazione ospedaliera territoriale: «Il Veneto Orientale – viene spiegato – ha meno letti d’ospedale di quanti ne prevede la Regione Veneto, sia per malati acuti ma soprattutto per lungodegenti e riabilitazione, strutture che invece sarebbero necessarie per gli anziani.

Malati che vengono trasferiti in altri ospedali per mancanza di posto letto e, di conseguenza, famiglie costrette a farsi carico di malati gravi sono sotto gli occhi di tutti. Chi ha provato a cercare un posto in casa di riposo ne sa qualcosa: i risparmi di una vita vengono bruciati in strutture private».«Di fronte a questa condizioni che colpiscono le nostre famiglie, l’amministrazione comunale – viene sottolineato dagli esponenti del Pd – si preoccupa solo di difendere interessi di parte; trovando un accordo con il Portogruarese e lo Jesolano si potrebbero razionalizzare le strutture e fornire le risposte di cui i nostri concittadini hanno bisogno. La nostra amministrazione comunale, invece, non si è mai preoccupata della sanità pubblica e non ha mai cercato una collaborazione di tutte le forze politiche per affrontare problemi che sono di tutti».

C’è poi la denuncia di un problema riguardante un servizio specifico. «È emersa in questi giorni la notizia che la Regione avrebbe bocciato la richiesta di dotare l’ospedale di San Donà di Piave di una nuova Tac e di una risonanza magnetica mentre sarebbero state approvate rispettivamente per la casa di cura di Monastier e la casa di cura Rizzola i cui rimborsi spese graveranno per milioni di euro sulla nostra Asl, cui anche in questi giorni sono stati ulteriormente tagliati i fondi dalla Regione. Queste situazioni – è la conclusione del Pd – ci ricordano altre regioni in cui prospera il privato selvaggio ma non l’interesse per la salute dei cittadini».

Fabrizio Cibin

Tratto da “Il Gazzettino di Venezia”, 27.XI.2008