SAN DONA’. Non dimentichiamo il «vero» terzo ponte. In questi giorni si parla di un altro ponte sul Piave, opera di primaria importanza per la viabilità locale e che sarà discusso nell’ambito della costruzione della terza corsia con la possibilità di riutilizzare il ponte autostradale che sarà dismesso. Ora il Pd riapre il dibattito sulla viabilità nel Basso Piave. L’idea degli amministratori del centrosinistra era stata recepita nel piano d’area della città del Piave, approvato dalla Regione e nella variante generale al piano regolatore.
Il terzo ponte era uno dei pilastri per la costruzione della città del Piave, ponte urbano che salda ancor più tra loro Musile e Fossalta da una parte e Noventa e San Donà dall’altra, oltre a essere strategico per il collegamento tra la nuova zona industriale di Santa Teresina-Tessere e quella di Musile. «Anche la sua collocazione è già definita – spiegano la coordinatrice Francesca Zottis ed il capogruppo Carlo Cetoli – vicino al ponte ferroviario, e così la rete stradale di collegamento, almeno dalla parte di San Donà. Il terzo ponte sul Piave dovrebbe essere finanziato in parte con i proventi delle zone industriali dei quattro Comuni. A questo fine dovrebbero essere già state introitate risorse dalle amministrazioni di San Donà e Noventa, e già avviata la fase progettuale dell’opera. Tant’è che nel programma di governo 2008-2013 del sindaco Zaccariotto si legge: «Completamento delle fasi di progettazione del terzo Ponte sul fiume Piave e reperimento risorse finanziarie per l’avvio dei lavori». Il nostro auspicio è che si passi alla fase operativa vera e propria, senza perdere tempo e senza rinnegare quanto si è già fatto. Sulla base dei progetti esistenti dovrebbe esserci un’immediata mobilitazione per il recupero dei finanziamenti. Crediamo, inoltre, che dovrebbe esserci una chiara azione di spinta nei confronti della società autostrade che dovrebbe facilitare le opere». (g.ca.)
Il terzo ponte era uno dei pilastri per la costruzione della città del Piave, ponte urbano che salda ancor più tra loro Musile e Fossalta da una parte e Noventa e San Donà dall’altra, oltre a essere strategico per il collegamento tra la nuova zona industriale di Santa Teresina-Tessere e quella di Musile. «Anche la sua collocazione è già definita – spiegano la coordinatrice Francesca Zottis ed il capogruppo Carlo Cetoli – vicino al ponte ferroviario, e così la rete stradale di collegamento, almeno dalla parte di San Donà. Il terzo ponte sul Piave dovrebbe essere finanziato in parte con i proventi delle zone industriali dei quattro Comuni. A questo fine dovrebbero essere già state introitate risorse dalle amministrazioni di San Donà e Noventa, e già avviata la fase progettuale dell’opera. Tant’è che nel programma di governo 2008-2013 del sindaco Zaccariotto si legge: «Completamento delle fasi di progettazione del terzo Ponte sul fiume Piave e reperimento risorse finanziarie per l’avvio dei lavori». Il nostro auspicio è che si passi alla fase operativa vera e propria, senza perdere tempo e senza rinnegare quanto si è già fatto. Sulla base dei progetti esistenti dovrebbe esserci un’immediata mobilitazione per il recupero dei finanziamenti. Crediamo, inoltre, che dovrebbe esserci una chiara azione di spinta nei confronti della società autostrade che dovrebbe facilitare le opere». (g.ca.)
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Tags: terzo ponte, viabilità
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