SAN DONA’. Opposizione inascoltata, il Partito Democratico lascia il Consiglio comunale tra le polemiche. Ancora una volta, maggioranza e opposizione sono ai ferri corti. Intanto, nonostante le promesse, aumenta la Tariffa igiene ambientale (Tia) di oltre il 3 per cento, e la maggioranza ha dato il via libera alla vendita degli immobili suscitando l’ennesima protesta delle minoranze. Se la sindaco è super impegnata nella campagna elettorale per le provinciali, una trentina di interrogazioni sono rimaste senza risposta. Il Partito Democratico nell’ultima seduta del Consiglio ha manifestato, con il consigliere Renato Boatto, le preoccupazioni di molti. E per rimarcare le motivazioni della protesta, Boatto ha voluto precisare alcuni aspetti sulla decisione di lasciare l’aula e sospendere i lavori. «Volevamo dare un segnale – ha confermato il consigliere comunale del Pd, Boatto e lo abbiamo fatto per sottolineare quella che noi riteniamo una presa di posizione molto importante. Vorrei chiarire, al di là di ogni possibile equivoco, che abbiamo scelto di lasciare l’aula per un motivo ben preciso e che questo motivo è semplicemente la mancanza di risposte alle nostre interrogazioni come avviene da diverso tempo a questa parte, violando un diritto della minoranza e dei cittadini». Il capogruppo del Pd, Carlo Cetoli, cita La Fontaine e la favola della cicala e della formica. «La cicala amministratore – ricorda – cantava per tutta la campagna elettorale che bisognava spendere tutti i soldi che l’ente aveva, ma poi è arrivata la crisi e si è trovata senza provviste. Ha pianto al Ministero delle Finanze che ha promesso di ripagarla. La morale è che a San Donà è necessario imparare sin d’ora molti passi di danza ed aprire il portafoglio in primo luogo ai cittadini visto che l’attuale amministrazione ha aumentato la Tia di oltre il 3 per cento per le abitazioni a fronte di inspiegabili aumenti della raccolta rifiuti. Forse si fanno troppe feste in piazza e poi bisogna pulire. Il costo della crisi lo pagano i cittadini. Inoltre verranno venduti gli immobili comunali, addirittura la ex scuola in Fiorentina e un campo di calcio a Fossà, senza considerare il campo da calcio con parcheggio a San Donà, gli immobili di piazza Indipendenza e molto altro ancora». Il vice sindaco Alberto Gobbo non è d’accordo: «San Donà è una città pulita e gli aumenti minimi giustificano solo il miglioramento del servizio a vantaggio dei cittadini». L’assessore al bilancio Andrea Seren Rosso parla invece di vendita di immobili prevista. (g.ca.)
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