Risposta su Miss Padania

Come spesso capita, i leghisti confondono piani e ruoli istituzionali e politici. L’eventualità che una manifestazione di partito come quella di Miss Padania si svolga all’interno dei capannoni della Fiera del Rosario è assolutamente deprecabile, visto che l’Ente Fiera è di tutti i cittadini, e non della Lega o dei leghisti.
Al contrario il nostro Stand Democratico, che quest’anno sarà anticipato dalla Settimana Democratica – che si svolgerà dal 24 al 29 Settembre – è ed è sempre stato un evento che si svolge esternamente alla Fiera, come una qualsiasi altra iniziativa commerciale, e viene gestito in autonomia dai volontari del partito.
Se i leghisti ritengono che le selezioni di Miss Padania siano un evento così importante per San Donà, lo organizzino pure, ma fuori dal padiglione fieristico, che è un luogo di rappresentanza pubblica e, come tale, non si addice ad accogliere iniziative di partito come Miss Padania.
La nostra città deve essere un centro di espressione plurale e crediamo sia una occasione di arricchimento per la città stessa che chi fa politica crei momenti di aggregazione. Il punto è però distinguere luoghi e ruoli.
La pluralità è segno di democrazia: San Donà è di tutti, non della Lega!
Noi democratici non abbiamo mai parlato di boicottaggi, perché nostri obiettivi sono la valorizzazione del polo fieristico ed il rispetto istituzionale. Invitiamo, dunque, i Giovani Padani a mantenere la manifestazione a San Donà e restiamo interdetti quando leggiamo che vogliono spostare l’evento a Musile: forse si sono resi conto anche loro che a San Donà non ci sono spazi adeguati per iniziative di questo genere durante la Fiera del Rosario?
Infine invitiamo i Giovani Padani a rivalutare la proposta dell’assessore Seren Rosso che, viceversa, hanno bocciato: ci sembra infatti un’ottima idea favorire uno scambio culturale tra studenti e far così in modo che i giovani possano fare esperienze che arricchiscano il loro bagaglio e che li preparino ad essere una classe dirigente competente. Come sappiamo tutti, ogni facoltà ha dei poli di eccellenza, e possono trovarsi in una regione piuttosto che in un’altra: magari la Regione Veneto potrebbe incentivare e sostenere il richiamo di studenti provenienti da fuori nei nostri atenei, che sono di massimo livello.