martedì, 30 Novembre 2010

La maggioranza che non vuole decidere

https://pdsd.it/871
Il Consiglio Comunale di San Donà di Piave del 29 novembre 2010 si è svolto in un clima di strano indecisionismo.
La seduta è iniziata con 16 consiglieri, la minoranza ha garantito il numero legale chiedendo però che fosse discusso l’ODG TAV all’arrivo del sindaco. Per il primo punto all’ODG – Rete Museale della Grande Guerra – la maggioranza ha chiesto una sospensione per concordare la propria posizione e la minoranza, data l’importanza dell’iniziativa, sebbene con alcune perplessità espresse durante il dibattito, ha votato a favore di tale sospensione.
In seguito, il capogruppo del PD, Carlo Cetoli, ha richiesto di anticipare la discussione sull’ODG della TAV, data l’importanza del tema e in vista dell’incontro di mercoledì 1 dicembre tra i Sindaci del territorio e l’Assessore Regionale alla Mobilità, Renato Chisso. Sarebbe stato opportuno, questo sosteneva il capogruppo PD Carlo Cetoli, che il Sindaco di San Donà si presentasse, come altri sindaci del territorio (ad es. di Eraclea), con una linea di indirizzo chiara e che fosse l’espressione del Consiglio Comunale, organo eletto in rappresentanza dei cittadini.Ciò che il PD chiedeva era la votazione della medesima linea di indirizzo che il Sindaco ha espressamente e chiaramente sostenuto sulla stampa, ossia la richiesta di realizzare la TAV in zona già infrastrutturata e non nei territori della bonifica. Alla richiesta di anticipazione dell’ODG presentata dal PD, sono seguiti un sostanziale rifiuto di discutere e la bocciatura della richiesta stessa.
La minoranza è rimasta in aula ed ha ritirato i propri ODG assumendosi la responsabilità di mettere in discussione un tema importante come la TAV; ha votato la mozione dell’Inno d’Italia, presentata dal consigliere Trevisiol – PDL, mentre Lega, Lista Civica Zaccariotto e Sindaco uscivano dall’aula. Se ritenevano strumentale la mozione sull’Inno d’Italia e non gradito l’ODG sulla TAV, presentato dal Capogruppo PD, avrebbero potuto astenersi. L’intera maggioranza ha invece deciso di abbandonare il Consiglio e la minoranza si è trovata a discutere da sola con il consigliere Zangrando, il quale, totalmente ignaro del tracciato previsto per la TAV, sosteneva che fosse più opportuno aspettare l’incontro con l’Assessore Regionale Chisso prima di esprimere la posizione di San Donà in merito… alla faccia del federalismo e dell’autonomia locale!! Il PD non chiedeva che San Donà definisse i particolari tecnici, poiché, come evidenziato dal consigliere Boato, noi conosciamo la differenza tra Consiglio Comunale e Consiglio di Amministrazione.
Il 31 dicembre 2010 si dovrà consegnare il progetto TAV alla Comunità Europea e si stanno ipotizzando nuovi tracciati. Ma dov’è la concertazione? E come mai Castelli dice che il tracciato è deciso? E mentre RFI presenta a Roma il tracciato sud, Chisso, a Portogruaro, dice che intanto presentiamo il tracciato Sud e poi se la gente non lo vuole si cambia, così nel frattempo buttiamo via soldi (5 miolioni di euro) e tempo? Come mai è dal 2007 che il PD chiede spiegazioni sul fatto che il tracciato sembrava non essere più quello indicato dal CIPE – a fianco all’asse autostradale -, ma sembrava spostarsi in bonifica e nessuno ne parlava?
Abbiamo chiesto di discutere, ma ci è stata negata la possibilità di farlo. Ciò che è emerso dal Consiglio Comunale di ieri, 29 dicembre 2010, è che siamo di fronte ad una maggioranza sfaldata, la quale, uscendo dall’aula e lasciando alla minoranza la responsabilità di TAV. Non si è mai vista una minoranza che detta le linee di governo e una maggioranza che non vuole accettare indirizzi di buon senso, e che di conseguenza si rifiuta di governare la situazione.
Grazie Sindaco, perché ci ha dato l’occasione di dimostrare che il PD, adeguatamente formato e informato, è una forza di governo che propone e cerca la discussione ed il confronto e che chiede che tutte le discussioni partano dal basso!

Il Consiglio Comunale di San Donà di Piave del 29 novembre 2010 si è svolto in un clima di strano indecisionismo.La seduta è iniziata con 16 consiglieri, la minoranza ha garantito il numero legale chiedendo però che fosse discusso l’ODG TAV all’arrivo del sindaco. Per il primo punto all’ODG – Rete Museale della Grande Guerra – la maggioranza ha chiesto una sospensione per concordare la propria posizione e la minoranza, data l’importanza dell’iniziativa, sebbene con alcune perplessità espresse durante il dibattito, ha votato a favore di tale sospensione.In seguito, il capogruppo del PD, Carlo Cetoli, ha richiesto di anticipare la discussione sull’ODG della TAV, data l’importanza del tema e in vista dell’incontro di mercoledì 1 dicembre tra i Sindaci del territorio e l’Assessore Regionale alla Mobilità, Renato Chisso. Sarebbe stato opportuno, questo sosteneva il capogruppo PD Carlo Cetoli, che il Sindaco di San Donà si presentasse, come altri sindaci del territorio (ad es. di Eraclea), con una linea di indirizzo chiara e che fosse l’espressione del Consiglio Comunale, organo eletto in rappresentanza dei cittadini. Ciò che il PD chiedeva era la votazione della medesima linea di indirizzo che il Sindaco ha espressamente e chiaramente sostenuto sulla stampa, ossia la richiesta di realizzare la TAV in zona già infrastrutturata e non nei territori della bonifica. Alla richiesta di anticipazione dell’ODG presentata dal PD, sono seguiti un sostanziale rifiuto di discutere e la bocciatura della richiesta stessa.La minoranza è rimasta in aula ed ha ritirato i propri ODG assumendosi la responsabilità di mettere in discussione un tema importante come la TAV; ha votato la mozione dell’Inno d’Italia, presentata dal consigliere Trevisiol – PDL, mentre Lega, Lista Civica Zaccariotto e Sindaco uscivano dall’aula. Se ritenevano strumentale la mozione sull’Inno d’Italia e non gradito l’ODG sulla TAV, presentato dal Capogruppo PD, avrebbero potuto astenersi. L’intera maggioranza ha invece deciso di abbandonare il Consiglio e la minoranza si è trovata a discutere da sola con il consigliere Zangrando, il quale, totalmente ignaro del tracciato previsto per la TAV, sosteneva che fosse più opportuno aspettare l’incontro con l’Assessore Regionale Chisso prima di esprimere la posizione di San Donà in merito… alla faccia del federalismo e dell’autonomia locale!! Il PD non chiedeva che San Donà definisse i particolari tecnici, poiché, come evidenziato dal consigliere Boato, noi conosciamo la differenza tra Consiglio Comunale e Consiglio di Amministrazione.Il 31 dicembre 2010 si dovrà consegnare il progetto TAV alla Comunità Europea e si stanno ipotizzando nuovi tracciati. Ma dov’è la concertazione? E come mai Castelli dice che il tracciato è deciso? E mentre RFI presenta a Roma il tracciato sud, Chisso, a Portogruaro, dice che intanto presentiamo il tracciato Sud e poi se la gente non lo vuole si cambia, così nel frattempo buttiamo via soldi (5 miolioni di euro) e tempo? Come mai è dal 2007 che il PD chiede spiegazioni sul fatto che il tracciato sembrava non essere più quello indicato dal CIPE – a fianco all’asse autostradale -, ma sembrava spostarsi in bonifica e nessuno ne parlava?Abbiamo chiesto di discutere, ma ci è stata negata la possibilità di farlo. Ciò che è emerso dal Consiglio Comunale di ieri, 29 dicembre 2010, è che siamo di fronte ad una maggioranza sfaldata, la quale, uscendo dall’aula e lasciando alla minoranza la responsabilità di TAV. Non si è mai vista una minoranza che detta le linee di governo e una maggioranza che non vuole accettare indirizzi di buon senso, e che di conseguenza si rifiuta di governare la situazione.Grazie Sindaco, perché ci ha dato l’occasione di dimostrare che il PD, adeguatamente formato e informato, è una forza di governo che propone e cerca la discussione ed il confronto e che chiede che tutte le discussioni partano dal basso!

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