Nella seduta di giovedì scorso 17 febbraio 2011, il Consiglio Comunale di San Donà ha condiviso e votato all’unanimità le numerose osservazioni al progetto di “tracciato basso” della TAV presentato dalla Regione. Le critiche agli aspetti tecnici del progetto sono numerose e pesantissime. Nonostante ciò, la maggioranza non ha ritenuto necessario dire un chiaro “NO” all’ipotesi valutata, limitandosi a chiedere una generica riapertura dei termini per la discussione.
Il PD, invece, per voce del capogruppo Renato Boatto, ha chiesto al Consiglio di affermare la propria contrarietà al progetto presentato e di chiedere che siano studiate le altre ipotesi di passaggio su zone già infrastrutturate (in particolare: a fianco dell’autostrada A4 ma anche valutando il potenziamento dell’attuale linea ferroviaria).
Lo abbiamo chiesto per una visione chiara dello sviluppo del territorio. Oltre la necessità di razionalizzare lo sviluppo del trasporto su gomma, di accogliere le innovazioni proposte, di pensare all’intermodalità, è altrettanto indispensabile sviluppare le economie locali (agroalimentare e turismo) che garantiscono occupazione e breve, medio e lungo termine, rispetto delle tradizioni del territorio.
Vogliamo che il nostro territorio veda uno sviluppo integrato delle economie locali e dei sistemi di trasporto.
Senza il chiaro NO che noi auspicavamo, ma che la maggioranza ha evitato di pronunciare, si rimane nell’ambiguità e si perde (per l’ennesima volta) l’occasione di far pesare gli interessi del nostro territorio.
Come PD locale, – afferma la Segretaria Francesca Zottis – dopo anni che ci muoviamo per rafforzare le economie locali e per motivare il No al tracciato in bonifica, diciamo che è ora che la politica locale si faccia valere e pretenda rispetto
per gli interessi dei nostri Comuni e che dica di sì ad uno sviluppo più ampio come quello previsto dalla TAV, ma con regole chiare.
I cittadini devono sapere che nel 2006 è stata la Giunta Regionale di centro-destra a chiedere a Italferr di progettare la TAV su un percorso che attraversasse i territori vergini della bonifica. Nel 2010 il Governatore Zaia ha approvato la scelta
dando il via al progetto con un accordo con la Regione Friuli. La classe politica locale dovrebbe riuscire a guardare alla protezione e allo sviluppo del proprio territorio in modo trasversale. Se da un lato, quindi, siamo soddisfatti del mezzo passo in avanti fatto da San Donà con le dure obiezioni al tracciato che abbiamo condiviso, ci auguriamo però che le pressioni dei cittadini per cambiare la linea del tracciato e dare forza all’economica locale venga accolta da tutte le forze politiche e su questo il PD di san Donà continuerà ad impegnarsi.
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