Il segretario provinciale del PD Michele Mognato ha voluto dedicare queste parole, durante l’ultimo saluto al nostro compagno e amico Claudio Scapolan.
Claudio era un caro compagno, un amico, una delle figure più rappresentative del Partito Democratico.
In molti abbiamo condiviso con lui speranze, battaglie e delusioni, uniti nella passione politica.La sua assoluta semplicità, il modo di vivere la politica a servizio dei cittadini, la competenza nella conoscenza dei problemi della città di San Donà e della provincia di Venezia, hanno caratterizzato la sua figura.
Claudio era un interlocutore credibile, anche per chi non la pensava come lui, un uomo che “amava stare tra la gente” come si è scritto in questi giorni.
Claudio era un uomo di partito e ne andava orgoglioso, da operaio si era conquistato l’autorevolezza propria di un leader e aveva titoli e qualità per confrontarsi, discutere alla pari con chiunque.
La vocazione al governo, la visione concreta dei problemi da risolvere, la sua ispirazione riformista hanno consentito alla sinistra di San Donà di diventare sinistra di governo.
Protagonista delle grandi trasformazioni dal PCI al PD, lo ricordo per la combattività con cui affrontava le discussioni anche in ambito provinciale.
Ci eravamo sentiti a luglio, c’era qualcosa che non andava per il verso giusto, dovevamo fare il punto come si dice, ci aspettava un altro periodo di intenso lavoro politico e la sua dedizione appassionata, la sua capacità di lavoro erano inossidabili.
Lo animava uno spirito di servizio verso la sua comunità, verso la politica e la riprova è che non lasciò mai il suo posto di lavoro anche quando assunse cariche di rilievo in amministrazione comunale e in consiglio provinciale.
Non sono mancate le incomprensioni, le amarezze e le fatiche anche dentro il PD; negarle sarebbe da ipocriti, ma Claudio con il suo temperamento non si arrendeva, era determinato.
Alla continua ricerca del confronto convinto che appartenere ad un grande partito era fare del bene comune, spendersi per i più deboli e vincere le ingiustizie.
Il vuoto lasciato da Claudio non riguarda solo le persone a lui più vicine, Rosanna, Enrica e Irene a cui rivolgo un pensiero affettuoso, mancherà a tutti noi, agli amici e compagni di sempre, alle istituzioni democratiche e alla città di San Donà di Piave.
Ciao Claudio
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