sabato, 17 Settembre 2011

In risposta a Francesca Zaccariotto

https://pdsd.it/1188

Egregio Direttore,
la lettera di Francesca Zaccariotto pubblicata ieri dal Suo giornale insinua una “oggettiva” responsabilità del PD di San Donà di Piave per la comparsa di alcune scritte ingiuriose nei suo confronti sulle paratie che chiudono il cantiere in Piazza Indipendenza. Ci consenta, La preghiamo, di rispondere.
Con la comparsa di quelle sciocche scritte non abbiamo evidentemente niente a che spartire. La cosa va affidata alla forza pubblica e basta. Ci auguriamo che gli autori del fattaccio vengano individuati e sanzionati, e vorrei vedere chi pensa il contrario. (Noi però non abbiamo una gran fiducia nella famosa sorveglianza delle telecamere, che già in diversi altri casi, nella stessa zona ha fatto miseramente cilecca)
La nostra colpa sarebbe quella di aver rivolto critiche “eccessive” all’azione amministrativa di Zaccariotto e della sua Giunta. Che Lady Lega (come si è preso a chiamarla) non sopporti nessuna critica, lo si sapeva benissimo: qualcuno la ha mai sentita riconoscere un errore, qualcuno ha mai letto che per lei una critica non fosse comunque “eccessiva”?
E tuttavia, contro ogni strumentalizzazione, provocazione, piccola o grande deformazione della verità, ribadiamo ancora qual è la nostra posizione sulla questione della Piazza.

  1. Siamo sempre stati e restiamo sostenitori della pedonalizzazione di Piazza Indipendenza.
  2. La pedonalizzazione del centro storico è una nostra scelta. E’ stata strategicamente decisa con la variante generale al Piano Regolatore del 2002, approvata dall’amministrazione di centrosinistra dell’Ulivo, variante tuttora in vigore che consente oggi di pedonalizzare la Piazza.
  3. La pedonalizzazione concepita allora ha un disegno unitario tanto valido che, da 8 anni in qua, Zaccariotto (che lo aveva osteggiato) lo ha fatto proprio, non ne ha cambiato una virgola e sta anzi attuandolo, coi tempi lunghi che un Piano logicamente comporta.
  4. Perfettamente condivisibile è anche il metodo del concorso di idee; ed effettivamente fa sorridere come oggi si indignano e contestano alcuni che per anni hanno sostenuto col loro voto ed appoggio politico Zaccariotto nella fase di progettazione dell’intervento.

Che intervenire sulla piazza principale della città potesse suscitare mugugni e proteste era prevedibile: dei buoni amministratori devono saper prendere qualche scelta non immediatamente popolare e guardare avanti. Quello che Zaccariotto non prevedeva, probabilmente, è che la protesta fosse così ampia e forte tra il “suo” elettorato; e che facesse così venire in luce il suo vistoso calo di popolarità a San Donà.
Zaccariotto pensa di poter attribuire tutta la colpa di questo alle critiche del PD? Diciamo che ci farebbe piacere, ma non siamo così presuntuosi da crederci. Pensiamo invece che dipenda soprattutto dai molti sbagli che la sua Amministrazione ha commesso e che certo noi non abbiamo mai lasciato passare senza critiche.
Riguardo alla Piazza, abbiamo criticato con forza e continuiamo a criticare soprattutto il momento scelto per avviare l’intervento. Per questi motivi:

  1. La grossa spesa in un periodo economicamente difficile; difficilissimo per la casse delle amministrazioni locali su cui il Governo Berlusconi ha scaricato la maggior parte del peso delle manovre (e infatti protestano in questi giorni anche molti amministratori leghisti e pidiellini);
  2. Il mancato coordinamento con l’azione per il controllo del traffico: la pedonalizzazione avviene in base ad un Piano del Traffico mai approvato, insostenibile, e che, oltretutto, prevede la costruzione di ben due grandi parcheggi (Piazza Rizzo e Piazza IV Novembre) per venire incontro alla carenza di spazi che segue la pedonalizzazione. Prima, insomma, bisognava risolvere il problema del traffico e dei parcheggi e poi pedonalizzare; si è fatto l’esatto contrario coi problemi che scontiamo e sconteremo;
  3. La data di inizio dei lavori prima “strategicamente” spostata e ri-spostata e infine piazzata prima della Fiera del Rosario e non dopo.

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