Siamo di fronte all’ennesimo fallimento dell’Amministrazione Zaccariotto. L’apertura di Piazza Indipendenza ritarda di due mesi e questo comporterà ulteriori danni per i commercianti del centro cittadino, in termini di guadagni, e per i cittadini, in termini di viabilità e vivibilità della loro città.
Non riusciamo a comprendere se l’attuale Amministrazione abbia e stia calcolando i danni causati al sistema commerciale e dei servizi di San Donà e soprattutto se abbia capito chi dovrà pagarli.
Il PD di San Donà è sempre stato favorevole alla pedonalizzazione del centro, ma abbiamo più e più volte evidenziato chiaramente che il metodo ed i tempi adottati dall’attuale Amministrazione erano sbagliati. Non è sostenibile intraprendere queste grandi opere senza riflettere prima sulle problematiche urbanistiche e viarie della città, ma anche sulle conseguenze che queste opere avranno sulla vita dei cittadini, sui loro luoghi di aggregazione e ricreazione.
I cittadini e chi ha deciso di investire su San Donà non può più pagare, sia direttamente sia indirettamente, superficialità politiche come quelle dell’Amministrazione Zaccariotto.
Francesca Zottis, segretaria del Circolo PD di San Donà
Renato Boatto, capogruppo PD in consiglio comunale
Tags: pedonalizzazione, piazza Indipendenza, viabilità
1 Commento - Lascia un commento
Inviato da: Giulia Pasini
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Noi sandonatesi usciamo di casa per andare “in centro” e troviamo uno squallido deserto, una palizzata che nasconde la nostra Piazza Indipendenza sventrata che “giace” là da mesi come un moribondo pietosamente nascosto agli sguardi di chi spia un minimo segno di vita. Dove sono i negozi? Dov’è l’edicola? Dove sono i caffè dove,d’estate ci godevamo il sole o il fresco la sera, sotto le stelle? Dove sono i bambini che giocavano attorno al “Monumento”?
Ci ho giocato anch’io, negli anni ’50,quando in Piazza c’erano i sassolini e non era nemmeno lastricata… Poi c’era la mia Scuola elementare… in piazza trovavi sempre qualche amico, qualche conoscente, si andava a prendere il caffè, l’aperitivo, il giornale, si scambiavano due chiacchiere, si parlava di affari, si sfoggiava il vestito, la macchina nuova. C’era vita intorno. Oggi? Se mi capita di passare, più per abitudine o per errore che per cercare qualcosa, mi si stringe lo stomaco e non vedo l’ora di tornare a casa. Non so se i sandonatesi si meritavano questo orrore urbano, mi auguro che, vedere il loro centro- città distrutto come dopo la guerra, li aiuti a maturare, in futuro, scelte migliori: la città rinascerà col tempo, come ha già saputo fare dopo i due eventi bellici…