Lunedì 17 settembre il Consiglio Comunale di San Donà ha discusso sulla Città Metropolitana. La maggioranza dei presenti ha votato una delibera che afferma che la Città Metropolitana rappresenta un’opportunità, ma che, non avendo garanzie sufficienti, è meglio non decidere se annettersi alla Città metropolitana o meno. Per Legge in questo modo San Donà entra automaticamente nella Città Metropolitana, ma senza porre condizioni.
In questo modo si decide che San Donà, che per dimensioni e potenzialità in termini di servizi e traino economico dovrebbe rappresentare la guida di un territorio, sarà invece breccia di una spaccatura territoriale per l’incapacità decisionale dei suoi amministratori. La Sindaca e Presidente di provincia decide di non decidere perché, sostiene, c’è bisogno di chiarezza sulle funzioni.
La Legge è chiara sulle funzioni della Città metropolitana. Tra poco partirà la fase costituente della Città metropolitana, che prevede la definizione dello Statuto: strumento che specificherà funzioni e ruoli. La Legge dà il compito agli amministratori di fare ciò, e su questo aspetto è doveroso informare e far partecipare i cittadini.
Ci chiediamo come si pensa di andare ad un tavolo delle trattative per la definizione dello Statuto se, prima, non si è stati in grado di decidere? Come si pensa di partecipare alla fase costituente che detta le condizioni, come richiesto da tutti e come evidenziato dagli ODG dei vari consigli comunali?
La verità è che il Sindaco/Presidente Zaccariotto decide di non decidere per evitare spaccature all’interno della sua maggioranza e dà così il via ai giochi elettorali per le prossime amministrative. Il Sindaco Zaccariotto, però, partecipa al tavolo delle trattative come Presidente della Provincia con diritto di veto. Ci chiediamo quale credibilità possa avere la Presidente, a meno che gli accordi con Orsoni non siano già stati fatti, ma non si possano svelare; e a questo punto ringraziamo la Presidente per essere esempio di centralismo democratico.
Durante il Consiglio del 17 Settembre, inoltre, il PD ha chiesto di avviare delle commissioni per lavorare sul tema delle funzioni, sulla revisione istituzionale e sull’unione dei servizi, ma neanche questo si è voluto fare.
Arrivati a questo punto affermiamo che per alcuni esponenti politici risulta scomodo far lavorare realmente la base, magari pensare alla partecipazione popolare su alcuni temi, perché tutto ciò non lascia spazi ad accordi centrali. Vedremo cosa accadrà in termini di servizi.
Speriamo di poter ancora avere la forza di evidenziare le potenzialità di San Donà e di non dover chiedere a qualche altro sindaco di centro destra o sinistra di sostenerci.
La Presidente si è chiesta: quali funzioni possono passare dalla Regione alla Città Metropolitana? Le consigliamo di informarsi del lavoro che alcuni partiti hanno fatto da anni e stanno continuando a fare negli ultimi mesi per garantire alla Città Metropolitana vantaggi in termini fiscali e di decisione. Si tratta di Partiti che preferiscono lavorare per proporre, e non protestare per non decidere. La protesta, le promesse, la demagogia hanno già fatto abbastanza danni in Italia e hanno portato ad un debito che pagheremo ancora a lungo.
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