La violenza maschile contro le donne segna in Italia un drammatico primato: nel 2011 sono morte 127 donne ( il 6,7% in più rispetto al 2010) e nel 2012 fino al mese di ottobre ci sono state già 100 vittime, una ogni due giorni. Circa il 70% di questi femminicidi sono compiuti da partner o parenti.
I dati Istat ci dicono che in Italia oltre 14 milioni di donne sono state oggetto di violenza fisica, sessuale o psicologica nella loro vita: 1 milione e 400 mila ha subito uno stupro prima dei 16 anni, oltre il 90% dei casi non è stato denunciato.
La violenza nega alle donne i più fondamentali diritti: la vita, la libertà, l’integrità corporea, la libertà di movimento e la dignità della persona. La violenza sulle donne non è un’emergenza, ma un fenomeno strutturale in una società che pone uomini e donne in una relazione di disparità, di subalternità, di dominio.
Prevenzione, protezione delle vittime e punizione dei colpevoli sono i ritardi dell’Italia. Ma la violenza sulle donne si contrasta anche con il cambiamento radicale di cultura e mentalità; con la rappresentanza appropriata delle donne in ogni ambito della società; con un uso non sessista delle immagini; con un intervento fermo da parte delle istituzioni nei confronti degli uomini che commettono questo reato.
Ci impegneremo per approvare al più presto la legge di ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa firmata ad Istanbul, che doterebbe il nostro Paese di norme efficaci. La Convenzione prevede per la prima volta a livello internazionale misure di prevenzione, di tutela in sede giudiziaria, di sostegno alle donne vittime di violenza. Per la prima volta, la violenza sulle donne è definita come una violazione dei diritti umani fondamentali e una forma di discriminazione da contrastare, raggiungendo l’obiettivo di un’eguaglianza di genere, di fatto e di diritto.
Servono misure concrete e serve un salto di civiltà nelle relazioni tra uomini e donne sul quale sentirci tutti impegnati.
In occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne e il femminicidio è stata organizzata dal comitato “se non ora quando” una manifestazione per combattere la violenza.
Chi vuole dimostrare il proprio appoggio si trovi in Piazza Indipendenza, e porti con se una sciarpa bianca.
In tutti i seggi per le Primarie, presidenti e scrutatori porteranno il nastrino bianco simbolo dell’iniziativa.
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