Il Direttivo di Circolo del PD di San Donà ha approvato ieri sera all’unanimità un documento in cui sintetizza la propria posizione sulla situazione e sulle prospettive della sanità nel Veneto Orientale.
Preciso ed insisto: il PD parla di sistema sociosanitario; il tema è il diritto alla salute, il servizio ai cittadini.
È visibile dal testo che il PD sandonatese ha idee e proposte su ogni aspetto della programmazione sociosanitaria e quindi siamo pronti e disponibili al confronto su ogni proposta; purché sia una proposta e non una iniziativa di propaganda: rifiutiamo in partenza l’idea caricaturale che parlare di sanità nel Veneto Orientale si riduca a parlare di un fantomatico “ospedale unico” senza nemmeno spiegare cosa sia.
Un baratto tra la sanità oggi e la gallina domani è inaccettabile. All’incontro con la Conferenza dei sindaci venerdì scorso, la Regione ha incredibilmente proposto uno “scambio” tra il sì incondizionato all’ “ospedale unico” – di cui si rifiuta comunque di precisare ogni dettaglio! – e la sospensione dell’applicazione delle schede sanitarie. Dove stia il collegamento tra le due cose risulta incomprensibile, a meno che le schede sanitarie non siano già state pensate come pistola puntata per portare a casa la grande opera.
Noi chiediamo la immediata sospensione delle schede sanitarie perché configurano un disastroso degrado del servizio sanitario nel territorio e in particolare lo smantellamento del presidio ospedaliero di San Donà; chiediamo impegni precisi (modi, tempi, fondi) sulla rete di servizi territoriali; chiediamo che sia allineata agi standard la spesa per l’AULSS n. 10, che risulta invece inspiegabilmente sotto finanziata rispetto a molte altre realtà regionali. Pensiamo che sia necessaria una mobilitazione delle istituzioni e della cittadinanza tutta e faremo la nostra parte perché ogni decisione sia frutto di un aperto confronto con il territorio e non calata dall’alto.
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