La salute non è un bene negoziabile

Il PD non ha mai detto no all’Ospedale unico, ha posto delle domande a cui non sono mai state date delle risposte. A questo punto risulta evidente quello che abbiamo sempre detto fin dall’inizio: non c’è mai stata davvero l’intenzione da parte dell’Asl e tantomeno dalla Regione, di cui Bramezza è solo il mero esecutore, di costruire l’Ospedale unico. Abbiamo chiesto di sapere quali erano i progetti per la sanità territoriale, e lo stesso Bramezza ha detto che le schede ospedaliere sono un “bagno di sangue”. E allora perché non fermarle? Perché non abbiamo mai parlato di riorganizzazione della sanità nel nostro territorio, concentrandoci esclusivamente sull’edificio “unico”? Perché la Regione non ha mai finanziato adeguatamente la sanità nel Veneto Orientale? Bramezza dovrebbe ricordare qual è il suo ruolo: un dirigente pubblico e non un politico. L’obiettivo principale di chi si occupa di salute dei cittadini dovrebbe essere la piena fruibilità dei servizi, non la visibilità politica.
Qualcuno dovrebbe spiegarci che senso ha parlare di Ospedale unico quando è notizia di pochi giorni fa che sono stati tolti i fondi per gli ambulatori H24 (che hanno comportato tra l’altro la perdita di 4000 potenziali posti di lavoro), uno dei primi servizi territoriali che dovevano essere messi in atto per ridurre le problematiche relative alla mancanza di uno degli ospedali nella zona.
Su questa partita il centrodestra sta cercando di fare campagna elettorale da più di un anno per coprire le manchevolezze di una gestione poco attenta ai problemi veri della gente e orientata esclusivamente al profitto. La salute dei cittadini non è un bene negoziabile e proprio per questo da parte nostra piena fiducia al Sindaco Andrea Cereser che ha sempre operato a tutti i livelli per ottenere i migliori servizi socio-sanitari per i cittadini del Comune di San Donà di Piave e del territorio.

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