Così il direttore generale dell’ULSS 10 ha definito l’applicazione delle nuove schede regionali sui due ospedali di San Donà e Portogruaro. Una frase tanto chiara quanto irresponsabile : si fa pagare ai cittadini, con il taglio dei servizi, la propria incapacità di gestione.
La nostra ULSS è stata sotto-finanziata dalla Regione per 2 milioni di euro, quelli che servirebbero al recupero dei debiti. Per riassorbire le spese della ASL 12 di Venezia (ovvero dove è stato realizzato il nuovo ospedale dell’Angelo) si devono tagliare servizi a quella del Veneto Orientale.
Il taglio è già iniziato dal 1° novembre con la cancellazione del primario di chirurgia di San Donà. Ora vogliono continuare con la chiusura DEFINITIVA del reparto e lo spostamento dei servizi a Portogruaro.
Il mandante è il Presidente della Regione del Veneto Zaia , l’esecutore materiale è Bramezza , direttore dell’ULSS 10 che al posto di fare il tecnico, come stabilisce la legge, è il referente politico del centrodestra per il Veneto Orientale.
Il Partito Democratico finora ha cercato di trovare insieme le giuste soluzioni, nei tempi e nei modi propri, alla riorganizzazione sanitaria.
Ora, di fronte all’aggravarsi della situazione dice in modo chiaro
“FERMIAMO SUBITO IL BAGNO DI SANGUE VOLUTO DA BRAMEZZA E ZAIA”
Chiamiamo a raccolta, al di là delle appartenenze politiche, i cittadini per la difesa della salute propria e dei propri figli, come diritto e come bene comune .
Insieme diciamo NO a qualsiasi taglio della sanità a San Donà e nel Veneto Orientale.
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