Il Circolo del Partito Democratico di San Donà definisce assurdo, per non dire ridicolo che qualche sindaco o consigliere comunale si esprima contro la celebrazione delle unioni civili, vantando addirittura il diritto ad un’obiezione di coscienza che suona più come rinuncia all’esercizio del buon senso.
Da circa un mese le unioni civili sono legge in Italia. Un traguardo storico, secondo il Partito Democratico, benché ancora migliorabile. “Questo risultato dimostra che il nostro è un paese che va incontro al progresso a braccia aperte” afferma il segretario Angellotti.
Il Circolo del Partito Democratico di San Donà di Piave sostiene fermamente questa legge come risultato di un percorso di civiltà e di rispetto nei confronti di tutte le coppie omosessuali ed eterosessuali che fino a qualche settimana fa si trovavano in una situazione di svantaggio assolutamente intollerabile nel 2016.
“Si tratta di una situazione che era necessario sanare per una questione di principio costituzionale” sostiene Angellotti, “infatti l’art. 3 della Costituzione afferma l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge senza distinzioni, tra le altre, di condizioni personali e sociali. Ribadisce, inoltre, nel secondo comma, il dovere della Repubblica di rimuovere gli ostacoli che limitino la libertà e l’uguaglianza dei cittadini”.
Il Partito Democratico di San Donà esprime soddisfazione per la legge sulle unioni civili e sottolinea che le lotte per l’uguaglianza aprono sempre le porte ad un futuro migliore per tutti i cittadini. “L’uguaglianza va di pari passo con la democrazia” conclude Angellotti, “perché più diritti significa più libertà, per tutti”.
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