L’esigenza di recuperare qualche voto, o la simpatia dei vertici del partito, ha fatto fare l’ennesimo passo falso alla Lega Nord di San Donà. Falsità e bassezze diffuse con il comunicato stampa di ieri alimentano soltanto la tensione e la paura per un fenomeno che se non viene gestito può generare problemi mentre invece la nostra amministrazione sta operando con intelligenza e lungimiranza.
Attualmente il comune di San Donà di Piave ospita 20 richiedenti asilo, queste persone (e sottolineo persone) non costano nulla alla cittadinanza di San Donà di Piave in quanto la loro retta giornaliera di 32,50€ è sostenuta in piccola parte dai fondi del Ministero dell’Interno e in maggior parte della Commissione Europea, soldi che non passano dalle casse comunali e sono vincolati a questa attività, non sono quindi spendibili a discrezione del sindaco né di nessun altro amministratore regionale o nazionale. Questi soldi, tra l’altro, vanno all’organizzazione che gestisce queste persone e che servono per pagare il personale, il vitto e l’alloggio e quindi ricadono nell’economia locale. Facendo due conti abbiamo quindi circa 240.00€ l’anno che aiutano l’economia del territorio, non è denaro gettato all’ortiche come qualcuno vuol farci credere.
L’amministrazione di San Donà inoltre ha deciso di non farsi travolgere dagli eventi ma di gestirli, per questo motivo ha partecipato al bando nazionale SPRAR (finanziato con fondi europei) che consiste, in poche parole, nell’accogliere un numero massimo di profughi e sui quali sono già stati effettuati dei controlli e risultano avere i requisiti per chiedere la protezione internazionale, niente “clandestini” insomma, con la buona pace dei fomentatori d’odio. Il numero massimo di profughi che potrà accogliere la città con questo progetto è di 40. Cosa succede se un sindaco con qualche scusa si oppone all’accoglienza di richiedenti asilo? Purtroppo solo nella fantasia di qualcuno poco saggio gli sbarchi cesserebbero, semplicemente si trasferisce la gestione di queste persone a qualcun altro che sarebbe costretto ad accettarle creando situazioni di tensione sociale e gestione disorganizzata, insomma, parliamoci chiaro, o ci si divide l’accoglienza in tanti cercando di farla bene o la si affida a pochi facendola male, cosa è saggio fare lo lascio decidere ai cittadini sandonatesi. La Lega Nord, continuando a scopare la polvere sotto al tappeto, sta mettendo in ginocchio alcune zone come Cona o Eraclea a danno dei cittadini che dichiara di voler difendere a parole ma non nei fatti.
Ultima ma non meno importate questione è l’utilizzo di questi profughi in attività del territorio. Mi dispiace dover spiegare che tra 20 persone che non fanno nulla e 20 persone che si attivano per dare qualcosa alla comunità mi sembra di gran lunga preferibile la seconda, visto soprattutto che non ci sarà nessun costo per questa amministrazione. Questi ragazzi hanno svolto attività di volontariato con la mensa solidale, per la Croce Rossa, nella cura dei parchi e saranno ora impegnati per fare piccoli interventi di manutenzione straordinaria, senza costi aggiuntivi per il comune, nella cura del verde pubblico, del decoro e della pulizia urbana (ed è per questo che hanno seguito il corso sulla sicurezza di cui sono circolate alcune immagini nei giorni scorsi). Anche qua lascio il giudizio di cosa è meglio fare alla cittadinanza ma poiché so che la “Razza Piave” non è certo gente abituata a stare con le mani in mano, so già che non può esserci che consenso per questa iniziativa.
Aggiungiamo una nota sulla questiona nazionale: ci dispiace ricordare che l’attuale normativa di accoglienza profughi è stata ratificata dall’allora ministro leghista Maroni e non certo da Renzi, e che l’inutile Bossi-Fini (Bossi ex segretario leghista ci piace ricordare) appesantisce il sistema giudiziario rendendo la macchina burocratica ancora più lenta. Anche in questo caso abbiamo uno sbandierare slogan che purtroppo vengono puntualmente smentiti nelle azioni. Sulle proposte avanzate in Parlamento dal PD per lo snellimento di queste procedure la Lega si è ovviamente opposta visto che eventuali problemi legati all’immigrazione fanno comodo proprio alla loro comunicazione politica. Devo prendere atto che evidentemente il gridare “prima noi!” si riferisce alle mire politiche di qualcuno e non certo a tutta la cittadinanza che invece ha bisogno di soluzioni percorribili.
Il Partito Democratico di San Donà di Piave coglie questa occasione per ringraziare pubblicamente la cooperativa che gestisce il servizio con competenza e professionalità, tutti i volontari di varie associazioni che hanno aiutato e stanno aiutando per questo percorso di integrazione “operosa”, tutto il personale del Comune che ha permesso il realizzarsi di questo progetto di aiuto nel territorio. Queste decine di persone sono la differenza tangibile tra chi se ne sta seduto con una ridicola maglietta a criticare gli altri senza proposte concrete e chi invece si attiva per rendere migliore la vita cittadina di tutti. Grazie di cuore.
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