“Siamo orgogliosi del risultato ottenuto” esordisce così Sandra Sandre all’indomani della vittoria di Cereser a San Donà. “In una città storicamente di centrodestra, con una situazione politica nazionale, regionale e provinciale avversa, con dichiarazioni dai vertici che stupiscono per la mancanza di senso di realtà, il risultato del PD ha del clamoroso. Devo ringraziare la squadra, innanzitutto, con i candidati che si sono messi in gioco e i volontari che hanno garantito la presenza costante in città. Ma questo non è un risultato venuto dal nulla.” continua Sandre “Da 10 anni il PD di San Donà è uno dei più attivi e numerosi della Città Metropolitana, con prese di posizione a volte scomode ma sempre sincere e coerenti, in un’ottica di rinnovamento che ora dà i suoi frutti.”
Già cinque anni fa il gruppo consigliare del PD presentava una squadra completamente rinnovata con 8 su 9 al primo mandato in amministrazione, oggi conferma tre consiglieri uscenti e le due ex assessore, ma fa entrare anche due nuovi consiglieri. “Nuovi per il consiglio comunale, ma presenti fin dal 2008 nel partito, anche con posizioni di rilievo” precisa Sandra Sandre. “Anche il ruolo della donna in politica è sempre stato una nostra battaglia: abbiamo eletto Francesca Zottis in consiglio regionale e ora portiamo 4 donne in consiglio comunale” che insieme alle altre elette fanno raggiungere la parità di genere in amministrazione.
La Segretaria Sandre, in chiusura, precisa anche un passaggio rispetto al risultato ottenuto con il ballottaggio di domenica: “C’è chi sta cercando di far passare la propria sonora sconfitta e la totale incapacità strategica nel territorio per una non-vittoria causata dal riversamento dei voti della coalizione di Leo su Cereser. I numeri dimostrano che non è andata così”; sono infatti 1045 i voti aggiunti a Cereser e 958 quelli di Pilla. “Inutile tentare di addossare colpe ad altri” conclude Sandre “questi dati non fanno che sottolineare il fatto che a San Donà la Lega e i suoi capi politici non sono stati in grado di unire, ma solamente di dividere e i cittadini non hanno riconosciuto al partito salviniano la capacità, insita invece in Cereser e nelle sue liste, di governare insieme ai cittadini per il bene della Città”.
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