È imbarazzante la situazione che si è venuta a creare in questi giorni sulla questione dello spazio in cimitero per i defunti appartenenti a culti diversi da quello cattolico.
Le norme comunali prevedono già la possibilità, per il Sindaco, di indicare aree per altre religioni nei cimiteri comunali. Quello scaturito in questi giorni è un dibattito necessario solo al tentativo del Sindaco di giustificare a parte della sua maggioranza ciò che nella realtà è già possibile. Basterebbe conoscere e attuare quello che prevede il regolamento comunale per porre fine ad un dibattito che pare surreale nel 2023.
Le nostre società hanno al loro interno tutta la ricchezza che le varietà di lingue, religioni, pensieri, culture esprimono nella vita quotidiana. Con tutte le contraddizioni, le paure, i dubbi che ogni individuo porta dentro di sè e nella comunità dove vive, ogni giorno, accanto ad altri. Dove sta il problema che questo avvenga quando queste stesse persone muoiono?
Capiamo invece quale sia la vera questione: ancora una volta, dal nazionale al locale, il copione si ripete: durante le campagne elettorali si sbandierano slogan per massaggiare le pance degli elettori e poi quando si amministra, si devono governare i processi di una realtà ben piu complessa.
Tutta questa polemica sembra quindi essere una montatura per i prossimi posizionamenti elettorali (regionali, europei). Tuttalpiù fa emergere la frattura di una coalizione unita solo dal desiderio di potere e spartizione.
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