Dopo l’intervento di Lorena Marin sul tema dei finanziamenti alle politiche giovanili (Il Gazzettino -19 agosto 2024), altre voci dal PD commentano la risposta del Sindaco Teso che incentra tutto sullo sport.
«Mi sembra che proprio non si capisca che cos’è il disagio e la marginalità di molti giovani. – dice Maria Gavioli, per anni dirigente nel servizi sociali dell’Ulss – È molto difficile avvicinare i giovani emarginati alle associazioni sportive, è un problema complesso che richiede un approccio globale. Molte cose ostacolano l’inserimento: difficoltà economiche, mancanza di supporto familiare, discriminazione, bullismo e percezione di non essere accettati. Le società sportive, comprensibilmente, mirano ai risultati, a vincere e formare atleti, l’inclusività non è logicamente il loro primo obbiettivo.»
«Qui si parla troppo “sui” giovani, non “dei” giovani e meno che mai “coi” giovani” – spiega Rossella Argentin, anni di lavoro alle spalle al CEOD sandonatese – La categoria “giovani” è sempre vaga. Di chi stiamo parlando? Si potrebbe e si dovrebbe contestualizzare. Citare sempre e solo lo sport è strada facile, in discesa. In salita è avere una visione a tutto campo, mettere insieme progetti e servizi, risorse come educatori di strada, equipe territoriali di specialisti che sappiano fare rete…»
«Finora si è fatto il contrario – osserva Gavioli – chiudendo il poco che c’era, invece di incrementare gli stanziamenti. Non capiamo quale sia la visione a lungo temine dell’amministrazione. Quali sono gli investimenti per il futuro dei giovani, disagiati e non? La sensazione è che non ci sia la volontà di affrontare le sfide che impone una società complessa e in continuo mutamento. È facile – conclude – parlare di sport “per tutti”: fare sport ormai è un costo, giovani che provengono da contesti svantaggiati, le loro famiglie, non possono permettersi quote di iscrizione, abbigliamento sportivo e via proseguendo.»
«Lo sport non può essere un privilegio solo di chi si può permettere l’iscrizione ad una società sportiva – aggiunge Alberto Mengo, giovane membro del direttivo locale del PD – ci sono barriere sociali ed economiche che rendono difficile per molte persone avvicinarsi allo sport come pensato dal sindaco. Si finanzino e si recuperino aree verdi dedicate allo sport amatoriale e libero e non solo strutture per l’agonismo.»
Tags: investimenti, sociale, sport
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